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Hervé Barmasse l’ultima impresa sul Gran Sasso

L'alpinista valdostano compie la traversata integrale del Gran Sasso in ambiente invernale concatenando in solitaria le principali vette

Scritto il
da Luca Tessore

Chiamatela Route 67. Come i chilometri percorsi con ramponi e sci da Hervé Barmasse sul Gran Sasso, il massiccio sul quale l’alpinista valdostano, primo a riuscirci, ha realizzato – in solitaria e in inverno – il concatenamento e la traversata integrale di tutte le vette principali, affrontando un dislivello complessivo di 7.200 metri tra pareti e creste.

Il percorso

Partito dal passo delle Capannelle il 6 marzo, Barmasse ha salito e sceso Monte Franco, Monte Jenca, Pizzo Camarda, Malecoste, Monte Corvo, Pizzo Intermesoli, Giovanni Paolo II, Pizzo Cefalone, Portella e Corno Grande. Quest’ultimo, che rappresenta la cima più alta, è stato salito e sceso con gli sci in notturna.

Herve Barmasse durante l’ascesa in notturna del Corno Grande Foto Alessandro Beltrame

Concludere in questo modo la prima giornata è stato stupendo.” Spiega Hervé “Lassù, il vento sbatteva la mia giacca, guardavo a 360 gradi le luci delle case sino al mare Adriatico, ed ero felice. Una magia e un’emozione grande, un ricordo che porterò per sempre con me”.

Il secondo giorno l’avventura è proseguita verso est. Tra le cime salite, il Monte Aquila, Brancastello, Torri di Casanova, Monte Infornace, Monte Prena, Monte Camicia e Tremoggia.

Me lo aspettavo meno faticoso, ma con la neve abbondante, tra torri di roccia e canali, spesso sprofondavo sino alla vita. Però è così che mi ero immaginato questo viaggio. La dimensione avventura nasce dall’intuito e dalla creatività dell’alpinista e anche dalla sua onestà. L’anno passato, ad esempio, non c’era neve e se avessi provato, le cose sarebbero state più facili, ma avrei potuto parlare di ascensione invernale? Il calendario oggi non fa più la differenza …La nostra etica e i nostri ideali si”.

Hervé Barmasse impresa Gran Sasso in invernale e in solitaria
Hervé Barmasse durante il primo concatenamento e traversata integrale di tutte le vette principali del massiccio del Gran Sasso d’Italia, da solo e in inverno. Foto Roberto Parisse

Ad accoglierle Barmasse all’arrivo c’erano gli amici aquilani e una bottiglia di Passerina

Mi sono affezionato a questi luoghi grazie alle tante persone incontrate sul set di ‘Monte Corno – Pareva che io fossi in aria’, il film di Luca Coccoccetta e più in generale sugli Appennini durante alcune mie conferenze. Da quelle esperienze e quegli incontri ho sempre coltivato l’idea di vivere un’esperienza alpinistica in queste zone. La mia più sincera gratitudine va a loro”.

Per il sostegno alla sua attività si ringraziano: Montura, Scarpa, Vibram, Cervino Ski Paradise, Enervit, Julbo, Grivel, Kästle, ATK Bindings e Pinarello.

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