Che tu sia un trail runner o un podista non fa differenza, finalmente è arrivato il momento di capire cos’è il drop delle tue scarpe da running e come influenza il gesto atletico della corsa. Iniziamo!
DROP delle scarpe da running ovvero Dislivello
Sì, perché il drop di una scarpa è esattamente la differenza di altezza (in millimetri) nella suola dal tallone alle dita.

Come influenza la corsa
Prima dell’invenzione delle scarpe ammortizzate, le popolazioni più famose di corridori utilizzavano tutt’al più sandali, il cui drop era 0, erano semplicemente calzature con una suola piatta e rigida. Ad oggi, il drop nelle scarpe in commercio oscillano su valori da 0 a 13 millimetri. Questa ampia scelta ha determinato una predisposizione ad assecondare la naturale propensione di alcuni runner ad appoggiare il tallone prima dell’avampiede (runner tallonatori).
Dovete sapere che più si aumenta il drop, più si favorisce:
- Contatto iniziale con il tallone
- Flessione dorsale della caviglia
- Minor lavoro dei muscoli flessori plantari (polpaccio e soleo)
Mentre scarpe con drop più bassi favoriscono:
- Contatto con la zona del metatarso
- Leggera flessione plantare della caviglia
- Maggior lavoro dei muscoli flessori plantari (polpaccio e soleo)
Di conseguenza, avrete capito che un certo drop potrebbe favorire o al contrario ridurre infiammazioni e difetti in relazione alla propria condizione.

DROP e ammortizzazione, fattori da non confondere!
Sì, perché, sebbene la tendenza sia quella di associare drop alti con scarpe ammortizzate e, viceversa drop bassi o nulli con scarpe poco ammortizzate, la realtà è che le due caratteristiche non per forza sono legate. Abbiamo visto che il drop non è altro che una differenza di altezza dovuta alla geometria della scarpa; mentre l’ammortizzazione è dovuta principalmente dalla densità e tipologia di materiale utilizzato oltre che dallo spessore della stessa intersuola.

Drop, andature e distanze
Una possibile modalità per valutare se stiamo acquistando scarpe con il drop giusto per noi, è farlo basandosi sulla propria andatura di corsa. È noto, specialmente ai podisti che devono affrontare una maratona (42,195 km) che in relazione al ritmo previsto sceglieranno scarpe con drop bassi quando il ritmo è sotto i 4:00 min./km e drop più alti quando si superano i 5:00 min./km.
Per avere un punto di riferimento durante la scelta di una scarpa possiamo considerare drop bassi quelli pari o inferiori ai 6 mm., ideali per corridori veloci. Gli atleti elite possono permettersi scarpe con drop molto bassi, spesso associati a scarpe meno ammortizzate e quindi più reattive, anche durante gare impegnative su distanze che per i “comuni mortali” sono considerate troppo lunghe. Il loro apparato muscolo-tendineo è allenato a tal punto da reggere carichi prolungati per diverso tempo, così riescono a mantenere un ritmo di gara sostenuto durante tutta l’attività. Di conseguenza, un drop basso nel loro caso favorisce il gesto atletico, e al contrario a noi lo influenzerebbe negativamente! Questo perché il runner medio dopo un certo tempo passato a correre diminuisce l’andatura o comunque resta affaticato, favorendo l’appoggio sul tallone.

Vertical vs discesa
Ci sono alcune situazioni che determinano appoggi diversi come per esempio durante un vertical, dove ci viene più naturale spingere con il metatarso o addirittura con l’avampiede o viceversa su forti pendenze in discesa come in gare di trail running dove l’appoggio con il tallone è istintivo. Ecco spiegato perché alcune scarpe se usate sul terreno sbagliato possono causare diversi problemi. In particolare, oggi esistono scarpe che favoriscono il passo in salita e altre che aiutano in discesa; in questo caso, non ci si dovrà soffermare esclusivamente sul drop nella scelta, ma piuttosto nella tecnologia dell’intersuola che in salita tende ad essere prestante quando più reattiva e in discesa ottimizza i risultati e ci protegge dagli infortuni quando ammortizzata a dovere.

Ad oggi, con l’espansione della corsa sotto più punti di vista, con tutte le sfumature che ne derivano, le scarpe che troverete in commercio saranno progettate per dare il massimo in un determinato contesto e per un determinato atleta. Il drop resta soltanto uno dei parametri di valutazione e in alcun modo non dovrà essere l’unico da considerare per fare la vostra scelta, tuttavia rimane un buon punto di partenza per schiarirvi le idee!