Sentiamo spesso parlare di escursionismo come di turismo sostenibile. Viaggiare a piedi è sicuramente uno dei modi più intensi e meno impattanti per scoprire un territorio. Ma anche l’escursionista lascia la sua traccia in ogni posto che visita. Ecco allora alcune piccole regole per rispettare i luoghi che visitiamo, ma anche per prepararsi al meglio per un’escursione ed essere un buon escursionista.
Porta a casa i rifiuti
Sembrerà scontato, ma purtroppo si trovano sempre più rifiuti sui sentieri di montagna. In questo caso la regola è semplice: se l’hai portato fin qui lo riporti anche a casa. Durante gli anni mi è capitato di vedere di tutto: dalle cartacce alle mascherine, fino agli indumenti (se li troviamo sul sentiero non mettiamoli su un ramo in attesa che il proprietario torni a riprenderli perché non succederà, è molto meglio portarli a valle con noi). Ma le due cose che trovo più spesso sono due: fazzoletti di carta e resti alimentari. Entrambe le cose sono biodegradabili, certo, ma quanto ci mettono a scomparire? Tanto, e finché non sono sparite del tutto sono dei rifiuti, brutti da vedere in mezzo alla natura. Per quanto riguarda i resti alimentari, poi, potrebbero attrarre animali selvatici, cosa che è sempre meglio evitare. Questo è anche il motivo per cui non ci sono cestini per la spazzatura in montagna. Gli animali selvatici verrebbero così attirati nelle zone più frequentate dall’uomo e si abituerebbero a cercare lì il cibo, e non va bene.
Cammina sui sentieri
Ci sono due motivi principali per cui è sempre meglio camminare sui sentieri, dove possibile. Il primo ha ancora a che fare con gli animali. La fauna selvatica che vive in montagna si stabilisce in determinati territori e si adatta alla presenza umana. Gli animali sanno dove passano i sentieri, e generalmente li evitano per poter stare più tranquilli. Allontanandoci dai sentieri rischiamo quindi di disturbarli, con conseguenze anche gravi.
Il secondo motivo è l’erosione. Il terreno viene infatti eroso dai passi delle migliaia di escursionisti che camminano in montagna ogni anno. Se tutti seguissimo un percorso diverso si creerebbero sentieri dappertutto, che andrebbero a rovinare il territorio. Seguendo il sentiero, invece, il nostro impatto sarà concentrato in un punto specifico, e sarebbe così molto minore.
Non disturbare la fauna selvatica
Vorremmo tutti accarezzare una marmotta, o scattare una fotografia ravvicinata di uno stambecco da far vedere ai nostri amici. Avvicinarsi troppo alla fauna però potrebbe creargli stress e disturbo non necessario, non solo da parte nostra ma anche dei nostri animali domestici (che vanno sempre tenuti al guinzaglio!). Il bello di questi animali è che non si fanno vedere troppo spesso, e questo rende ogni incontro speciale. Accontentiamoci di guardarli e fotografarli da lontano, così se i nostri amici vorranno vederli, la prossima volta, dovranno venire in montagna con noi.
Non raccogliere fiori
La flora alpina è davvero incredibile. Quei fiorellini così piccoli che vediamo crescere sui prati d’alpeggio o tra le rocce si sono dovuti adattare per poter sopravvivere in condizioni estreme. Freddo, vento, un suolo povero di sostanze nutritive e scarsità di impollinatori sono solo alcune delle dure prove che devono affrontare queste piante d’alta quota. Un escursionista distratto o egoista è l’ultima cosa di cui hanno bisogno. I fiori alpini si possono fotografare, annusare, ammirare, ma non si raccolgono!
Studia l’itinerario per evitare imprevisti
Essere preparati per un’escursione è l’unico modo per evitare brutte sorprese. È importante studiare l’itinerario prima di partire da casa, così da sapere quanto sarà lunga la nostra giornata e se saremo in grado di affrontarla in sicurezza. È anche importante sapere se lungo il percorso saranno presenti dei punti d’appoggio, così da portare abbastanza acqua e cibo. Certo, degli imprevisti ci potranno sempre essere, ma se abbiamo studiato il percorso sapremo anche come affrontarli.
Informati sulle condizioni del precorso
Anche i sentieri necessitano di manutenzione. Frane e valanghe possono completamente cancellare sezioni di sentiero. Oppure, se un sentiero non è molto frequentato, la sua traccia potrebbe non essere più così ovvia, e senza cartelli potrebbe risultare difficile orientarsi. O ancora, in alcuni punti potrebbero esserci dei lavori forestali che bloccano o deviano temporaneamente il sentiero. È quindi importanti informarsi presso le autorità locali o gli uffici per il turismo delle condizioni del percorso che abbiamo in programma di seguire. È sempre meglio organizzarsi prima che trovarsi bloccati a metà di un’escursione.
Controlla il meteo
Si sa che in montagna il meteo può cambiare repentinamente. Alla fine di una bella giornata estiva c’è spesso un temporale, e le temperature calano notevolmente con la quota. Controllare le previsioni è importante sia per decidere come vestirsi e quanti strati portare, che per evitare di trovarsi in situazioni pericolose.
Lascia sempre detto a qualcuno dove vai
Questa è una piccola precauzione che, in caso di emergenza, potrebbe davvero cambiare le cose. È importante lasciare detto a un amico o a un parente che percorso intendiamo seguire e a che ora dovremmo tornare a valle. In questo modo, se non dovessimo tornare sarebbero in grado di avvisare i soccorsi. Oppure al contrario, se sanno che torneremo tardi eviteranno di chiamare i soccorsi e preoccuparsi inutilmente.
Rispetta le regole dei rifugi
I rifugi sono un’oasi in mezzo al deserto. Inerpicati su pianori rocciosi ad alta quota, ci offrono riparo dalle intemperie e un piatto caldo quando ne abbiamo bisogno. Ed è proprio per questo motivo che sono nati, anche se oggi vengono usati per scopi ricreativi. È importante ricordarsi che il rifugio non è un albergo o un bar del fondovalle. Spesso il menù è fisso, non si potrà scegliere cosa mangiare, ma i piatti saranno sicuramente buonissimi. Trasportare i viveri fino al rifugio non è sempre facile, così come portare a valle i rifiuti. Per questo è importante fare la nostra parte e riportare a valle i nostri rifiuti personali.
Quello del rifugista è un lavoro duro, fatto di turni lunghi e tanti sacrifici, ma anche tanta passione. Il rifugista è un esperto di montagna, e saprà aiutare e dare consigli a chi ne avrà bisogno. L’atmosfera che si respira in un rifugio alpino è unica, fatta di fratellanza e spirito di squadra. E così il rifugio diventa un po’ casa, impegniamoci a trattarlo come tale.
Saluta chi incontri sul sentiero
Da quando vado in montagna, cioè da sempre, so che si salutano le persone che si incontrano sui sentieri. È un segno di civiltà, di amicizia, di appartenenza all’ambiente che stiamo frequentando. Le attività in montagna, che siano arrampicata, escursionismo o alpinismo, sviluppano legami molto profondi tra le persone, che si aiutano a vicenda per affrontare al meglio un ambiente potenzialmente ostile. In montagna siamo tutti amici, e quando ci incontriamo ci salutiamo. Sempre.
Queste sono le mie dieci “regole” per un escursionismo consapevole, e non mi stancherò mai di ripeterle. Spesso fanno parte di quel buon senso che tutti abbiamo, ma non dobbiamo darle per scontate. Chi si approccia per la prima volta alla montagna potrebbe semplicemente non sapere alcune di queste cose, ed è bene insegnargliele.
Quindi, se incontrate qualcuno che secondo voi non le sta rispettando, fateglielo notare. Con gentilezza e senza giudizio. L’informazione è alla base della consapevolezza, e l’escursionista consapevole è un buon escursionista.