24 dicembre 2019. Per presentare e testare le novità Hyra -30°/+30°, giacche e pantaloni da sci, abbiamo scelto uno dei comprensori sciistici più prestigiosi d’Europa, la vastissima skiarea compresa tra Pinzolo, Madonna di Campiglio e Folgarida e le sue meravigliose piste nell’anfiteatro delle Dolomiti di Brenta.

L’idea era quella di andare a vivere un’emozionante vigilia di Natale sugli sci, padre e figlia, come facciamo da tempo, e così siamo partiti di buon ora da casa, sapendo che, in quella data, non avremmo trovato gran traffico, ne code agli impianti.
L’occasione “tecnica” ci è fornita dalle novità Hyra, marchio italiano di abbigliamento per lo sci, fornitore delle divise ufficiali di Outdoortest, che lancia sul mercato una proposta rivoluzionaria: giacche e pantaloni realizzati con tessuti super tecnici, in grado di offrire protezione e confort in condizioni termiche da – 30 a + 30 gradi percepiti. Una bella sfida, accattivante, intrigante, che non potevamo rifiutare.

Ed eccoci in azione, risaliti da Pinzolo al Doss del Sabion (2100 m), per affrontare le prime discese di riscaldamento. Il clima è favorevole, – 5 gradi, poco vento e circa il 70% di umidità. Mia figlia Jessica è equipaggiata con giacca Les Deux Alpes HBS azzurra, coordinata con pantaloni rossi Corvara; il mio completo è formato dalla giacca Martigny HBS rossa, abbinata al blu brillante dei pantaloni Adelboden.
La prima impressione che entrambi riceviamo, una volta indossati capi, è di leggerezza e morbidezza, nonostante si tratti di capi invernali con imbottitura isolante 3M Thinsulate da 100 gr/mq e il tessuto esterno sia solido e protettivo. E poi c’è la vestibilità da sottolineare di queste novità Hyra: il taglio personalizzato maschile e femminile, i gomiti e le ginocchia preformati, fanno si che giacca e pantaloni assecondino perfettamente le forme corporee e, soprattutto, i gesti tipici dello sci, per un comfort immediato eccezionale che scopriamo non diminuire in azione, anche quando spingiamo a tutta, ricercando il carving più estremo.

Due o tre “giri” sulla pista Rododendro ci consentono una veloce acclimatazione e le prime valutazioni sulle capacità termiche in particolare delle giacche. Come detto la temperatura è relativamente mite (- 5°) e c’è un po’ di sole che, in condizione statica al riparo dal vento (veranda del rifugio), porta la temperatura percepita a circa 10 gradi sopra lo zero, senza alcuna sensazione di surriscaldamento interno. Viceversa, in discesa ad alta velocità (70 km/h), la temperatura percepita è arrivata, per effetto del “wind-chill” (fattore di raffreddamento del vento), fino a -16,3 °, senza che il comfort climatico interno, a contatto con il corpo, abbia subito alcuna variazione.
Cambio di scenario
Il versante di Pinzolo è collegato a Madonna di Campiglio grazie a una moderna e veloce cabinovia ad agganciamento automatico denominata Pinzolo-Campiglio Express. Si parte in località Puza dai Fò e in circa 25 minuti si “atterra” letteralmente sulle piste di Patascoss, sub-comprensorio dei 5 Laghi a Campiglio. E’ la zona agonistica della località. Qui si sono svolte molte competizioni internazionali di discesa, gigante e slalom, nell’ambito della gloriosa 3-Tre (la 3 giorni del Trentino) e ancora oggi il Canalone Miramonti è teatro di uno dei più spettacolari slalom di Coppa del Mondo (l’edizione 19/20 si svolge in data 8 gennaio 2020).

Ci mettiamo anche noi in modalità “race“, e giù a tutta per divertirci e per portare al limite, oltre le nostre capacità, anche quelle dei nostri completi Hyra. Qui c’è un po’ di vento in quota che spira in senso contrario alla discesa, e che contribuisce ad abbassare i gradi percepiti fino a circa -20. Tutto sotto controllo, verifico anche con Jessica, sicuramente più freddolosa di me. Non siamo al limite dei -30 gradi dichiarati, ma di sicuro in condizioni climatiche severe e frequenti alle nostre latitudini, e il risultato è ottimale senza la benché minima sensazione di freddo fastidioso all’interno del microclima creato dai capi indossati.

Passano le ore e maciniamo chilometri in velocità fino alle 14. Ora è tempo per uno stop gastronomico, ne abbiamo bisogno e cogliamo l’occasione, una volta rientrati nel dominio sciabile di Pinzolo, per testare le giacche Hyra Martigny e Les Deux Alpes in condizioni di calore in eccesso, entrando nel Rifugio Malga Cioca dove, in attesa del nostro tavolo, restiamo completamente vestiti, senza nemmeno abbassare la cerniera anteriore, per verificare la capacità di dispersione del calore e dell’umidità dei capi. Passano almeno 10 minuti, il locale è affollato e saturo di umidità, ma il nostro comfort climatico non ne risente. Una bella sensazione, ben diversa da quella solitamente provata con altri capi, di dover rapidamente spogliarsi per evitare l’inizio di una sudorazione indesiderata.

La giornata si conclude con un’ultima risalita al Doss del Sabion e successiva picchiata fino a Pra Rodont per il rientro a valle. Missione compiuta. I completi Hyra hanno passato il test sul campo e saranno le divise da sci ufficiali di Outdoortest per l’anno 2020.