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Orientamento al buio: come fare?

Trucchi per non perdersi in montagna quando c’è scarsa visibilità

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

Nei due articoli precedenti abbiamo parlato di come migliorare le proprie capacità di orientamento e di cosa fare quando ci si perde in montagna. In questo articolo, invece, vorrei parlare di quando i piani non vanno proprio come dovrebbero, e ci ritroviamo dover trovare l’orientamento di notte. Parlerò di alcune tecniche per ritrovare la propria strada anche quando la visibilità è scarsa, per via del buio oppure perché all’improvviso ci ritroviamo in mezzo a una nuvola o alla nebbia, e darò alcuni consigli su cosa portare per essere sempre preparati.

Orientamento di notte – mantenere la calma

Chi da bambino non ha avuto paura del buio? È normale, quando veniamo colti dal buio la nostra prima reazione è di paura, o almeno di disagio. E questo è vero anche, e soprattutto, mentre stiamo camminando in montagna e, per qualsiasi motivo, il buio ci coglie impreparati. Non è facile non vedere dove si va, specialmente in un ambiente potenzialmente pericoloso e difficile come la montagna, e in più ci disorienta. Più facile a dirsi che a farsi, ma la prima cosa da fare è cercare di mantenere la calma. Farsi prendere dal panico è controproducente e ci impedirebbe di trovare un piano d’azione da seguire per toglierci dai “guai”.

Foto di Alpina

Preparazione

Ma facciamo un passo indietro. C’è una cosa che possiamo fare ancora prima di trovarci a dover gestire la paura del buio ed è fare il possibile affinché questo non accada. Ovvero, fare tutto per non trovarci in quella situazione. E quindi, partire presto la mattina, controllare le condizioni atmosferiche, scegliere il percorso adeguato in base alla nostra preparazione, alle condizioni atmosferiche, del terreno e al periodo dell’anno. È importante pianificare l’escursione nei minimi dettagli così da non trovarsi impreparati una volta sul campo. È importante, inoltre, sapere dove andremo e cosa vedremo, a grandi linee, ancora prima di partire (per saperne di più leggi qui).

Photo by Linda Sondergaard on Unsplash

Attrezzatura

A volte però, inutile dirlo, gli imprevisti succedono e in quel caso è importante non farsi cogliere impreparati. Per prima cosa, ci sono determinati oggetti che non possiamo non portare sempre con noi, come ad esempio bussola e cartina, ma anche un GPS, per rendere più facile l’orientamento di notte. Anche un altimetro può essere utile e, fondamentale, sapere usare tutti questi strumenti. Altrettanto utile sarà una torcia frontale, di una qualità tale da fornire abbastanza luce per poter ritrovare la strada dopo il tramonto. Assicurarsi sempre che le batterie siano cariche e, nel caso, portare delle batterie di scorta.

Orientarsi con la cartina. Photo by Daniil Silantev on Unsplash.

Pratica

Oltre all’attrezzatura è importante fare pratica camminando al buio e sapere come fare orientamento di notte. Questo ci aiuterà ad essere più rilassati quando ci troveremo in una situazione simile e a sapere cosa fare quando ne avremo bisogno. Uscire di proposito al buio, però, non ci viene naturale. Un modo per far pratica è integrare l’uscita al buio a una normale uscita giornaliera ma partire prima dell’alba, oppure tornare dopo il tramonto. All’inizio è meglio scegliere una zona che conosciamo già e in cui siamo a nostro agio.

Notte in montagna, bivacco
Notte in montagna, bivacco

Orientamento

Se poi, oltre a ritrovarci a camminare al buio ci ritroviamo a non sapere esattamente dove ci troviamo, ecco che entrano in gioco alcuni trucchi di orientamento per ritrovare o rimanere sulla giusta strada. Ad esempio potrebbe essere utile dividere il percorso da coprire in segmenti così da concentrarsi su una zona più ridotta ed evitare di ritrovarsi da tutt’altra parte rispetto a dove vorremmo andare. Di notte, ovviamente, non possiamo fare affidamento su quello che vediamo intorno a noi e quindi non ci resta altro da fare che fidarci ciecamente della direzione indicata dalla bussola. È imprescindibile saper calcolare un azimut per stabilire la direzione di marcia, seguirla accuratamente, contare i passi se necessario per stabilire la distanza percorsa. Sono tutte conoscenze difficili da spiegare in un articolo e quindi non proverò a farlo qui. Consiglio, però, per chi fosse interessato, di contattare una guida alpina o un accompagnatore di media montagna per organizzare un corso e imparare le tecniche base di orientamento.

Orientarsi con la cartina.

Conclusione

In conclusione, affrontare un’escursione al buio, che sia pianificata oppure no, è sicuramente una sfida, ma con la giusta preparazione e senza perdere la calma è possibile gestire la situazione con maggiore sicurezza. Pianificare attentamente il percorso, equipaggiarsi adeguatamente e fare pratica con l’orientamento notturno sono passi essenziali per ridurre al minimo i rischi. Sebbene gli imprevisti possano sempre verificarsi, è fondamentale mantenere la lucidità e saper utilizzare correttamente gli strumenti di orientamento a nostra disposizione. Il buio non deve essere visto come un ostacolo insuperabile: con esperienza, prudenza e consapevolezza, è possibile proseguire il cammino anche quando la luce del giorno svanisce.

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