Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento costante della presenza di biciclette sui sentieri di montagna. Questo è dovuto in parte all’avvento dell’e-bike, che ha reso l’attività più accessibile offrendo a più persone la possibilità di usare la bicicletta. Ma è dovuto anche all’aumento della voglia delle persone di stare all’aria aperta, conseguenza dalla pandemia.
Ma è possibile una convivenza tra escursionisti e ciclisti? È possibile condividere gli stessi spazi nel rispetto reciproco, senza che l’attività svolta perda necessariamente di significato? Ecco alcune considerazioni.

Regole, divieti o semplice buon senso?
Come spesso accade, il problema fondamentale è legato ai numeri. Data la massiccia presenza sia di escursionisti che di ciclisti, è possibile che queste due realtà convivano sugli stessi sentieri senza ostacolarsi a vicenda? Un modo per garantire la sicurezza e una fruizione responsabile dei sentieri potrebbe sembrare quello di creare nuove regole e divieti generalizzati, ma avrebbe senso?
La libertà di fruizione degli ambienti montani è sempre stato un caposaldo di tanti, e in primis di associazioni come il Club Alpino Italiano. Ciò che a mio avviso è veramente importante, e forse meno controproducente che una serie di regole e divieti, sono la conoscenza, l’educazione e la consapevolezza. Queste sono fondamentali per una convivenza pacifica. È importante conoscere a fondo l’attività che stiamo facendo e l’ambiente in cui la stiamo praticando. È importante essere consapevoli di quello che si sta facendo e del perché, così come delle conseguenze e degli effetti che determinate azioni possono avere per l’ambiente e per gli altri. È inoltre importante imparare il rispetto e il senso del limite, per sapersi dare degli obiettivi realistici senza esagerare.

Attenzione però: libertà di fruizione non vuol dire accessibilità a tutti i costi. La montagna per definizione non è accessibile, e avere la possibilità di andare dappertutto non vuol dire che per forza si debba andare dappertutto. Dev’essere il buon senso a imporre un limite, a farmi decidere quanto in là mi posso spingere riconoscendo le mie capacità e rispettando l’ambiente e gli altri. È importante ricordarsi che la montagna non è un terreno di gioco, o un teatro di gesta atletiche, ma un ecosistema fragile popolato da flora e fauna che vanno tutelate. E lo possiamo fare tutti con le nostre decisioni.

Educazione e conoscenza
L’escursionismo e il cicloescursionismo sono attività che, come abbiamo detto, hanno avuto uno sviluppo esponenziale e rapido. Questo ha portato molte persone ad avvicinarsi a queste attività all’improvviso, senza la necessaria attenzione e preparazione. Per ovviare almeno in parte a questo problema, e per un approccio più adeguato, è sempre utile affidarsi a un professionista. Una guida può infatti aiutare a conoscere la disciplina nel modo migliore, introducendo i vari elementi della stessa progressivamente, fino a raggiungere la giusta consapevolezza necessaria per praticarla.

Linee guida
Detto ciò, è inevitabile che ci siano alcune regole a livello locale, e che soprattutto chi pratica escursionismo e cicloescursionismo sia a conoscenza di alcune linee guida, una sorta di codice etico che è fondamentale per praticare queste attività e convivere pacificamente gli uni con gli altri.
L’International Mountain Bicycling Association (IMBA), associazione leader per quanto riguarda la mountain bike, ha tracciato una sorta di decalogo del cicloescursionismo che è interessante prendere in considerazione. Queste linee guida sono interessanti anche dal punto di vista degli escursionisti, e le riporto in sintesi qui sotto:
1. Rispetta la natura
Rispetta piante e fiori e non disturbare gli animali selvatici. Riporta a casa tutti i rifiuti.

2. Pianifica le tue uscite
Impara a conoscere l’area scelta per l’escursione, valutala sulla base delle tue capacità e pianifica la tua uscita di conseguenza.
Sforzati di essere autosufficiente, porta con te sempre tutto l’occorrente per risolvere in autonomia cambiamenti del meteo o guasti meccanici.
Porta con te acqua e cibo e controlla la batteria del tuo cellulare prima di partire.
Informa familiari o amici sull’itinerario e sull’orario previsto di rientro.
3. Resta sul sentiero
Transita sui sentieri per diminuirne l’erosione e controllare l’impatto sull’ambiente circostante.

4. Evita i sentieri in caso di fango
Non percorrere un sentiero fangoso per evitare di danneggiarlo (si danneggia molto più facilmente rispetto a un sentiero asciutto!).
5. Non modificare il sentiero
Non effettuare lavori non autorizzati e non danneggiare le strutture esistenti come scalini, segnaletica, ecc.
Se il sentiero non è in condizioni ottimali, segnalalo alle autorità competenti o alle associazioni/gruppi che si occupano di mantenere i sentieri di modo che possano intervenire.
6. Rispetta gli altri fruitori del sentiero
Rispetta chi percorre i sentieri a piedi o a cavallo e ricorda che devi sempre dare loro precedenza.
Lascia salire prima di scendere e modera la velocità quando percorri sentieri affollati.
Pianifica uscite in zone meno frequentate.

7. Guida con prudenza
Adatta la velocità in base all’affollamento, alla tipologia e alle condizioni del sentiero, oltre che alla presenza di altri utenti ed alle tue capacità tecniche, per evitare di mettere in pericolo te stesso e gli altri.
8. Dai la precedenza correttamente
Fai in modo che gli altri fruitori dei sentieri sappiano che li stai per sorpassare.
Sui sentieri condivisi i ciclisti devono dare la precedenza a tutti gli utenti non motorizzati. Nei sentieri a doppio senso i ciclisti che procedono in discesa devono dare precedenza a quelli che stanno salendo.

9. Sorpassa con rispetto
Fai in modo che ogni sorpasso avvenga nella maniera più sicura e gentile possibile.
10. Sostieni le associazioni che si occupano di mantenere i sentieri
Valuta di effettuare una donazione a favore di chi si occupa di mantenere i trail in buono stato.
(Fonte www.imba-italia.org)