Rispetto alle salite su strade asfaltate, affrontare una salita sterrata aggiunge alcune difficoltà che aumentano lo sforzo complessivo e richiedono inoltre una maggior capacità di guida del mezzo. Premesso che la base su cui tutto si fonda è avere un buon allenamento (tanto contano le gambe, qualcuno dice!), vediamo alcuni suggerimenti che possono tornare utili quando la strada sale.

La componentistica adatta
Innanzitutto è necessario avere la giusta componentistica per il tipo di salita che andremo a percorrere. Per prima cosa, pneumatici adeguati (qui trovate l’articolo a riguardo) e la giusta combinazione di rapporti a nostra disposizione in funzione di quanto la salita è ripida. Ultimamente Shimano, Sram e Campagnolo hanno introdotto gruppi specifici per il gravel con una combinazione di rapporti molto ampia. Come indicazione generale, un monocorona da 40 denti anteriore e una cassetta 11-42 (o 46) dietro è un buon compromesso per affrontare quasi tutte le salite. Un’altra caratteristica tecnica che ci può aiutare è avere un deragliatore posteriore dotato di frizione (come per i gruppi MTB). La frizione permette di mantenere sempre la catena in tensione anche sui tratti più sconnessi evitando che la catena cada dalla corona anteriore.

La tecnica e lo stile di guida
Passiamo ora ai consigli riguardo la tecnica e lo stile di guida.
È fondamentale essere pronti per la salita: ciò richiede di avere inserito il giusto rapporto per affrontarla. Iniziare la salita con un rapporto molto lungo richiederà uno sforzo notevole e, nel caso di strade gravel, rischiamo di far slittare la ruota, specie se cerchiamo di alzarci in piedi sui pedali. Saremo quindi costretti a mettere un rapporto più agile cambiando sotto sforzo, operazione critica spesso fonte di problemi meccanici. È sempre meglio, dunque, partire con un rapporto agile e poi valutare se la salita ci consente di innestare un rapporto più lungo.
Ora passiamo alla tecnica di guida. Il consiglio più importante è quello di salire seduti sui pedali con il giusto rapporto e mantenere il baricentro arretrato. Lo scopo è quello di non perdere mai aderenza con il posteriore, cosa che ci farebbe disperdere molte energie o, peggio, ci costringerebbe a fermarci del tutto. Quando poi il terreno è molto sconnesso, diventa molto importante saperlo interpretare, scegliendo con anticipo la traiettoria più liscia e libera da ostacoli.

La testa conta tanto quanto le gambe
“Tanto contano le gambe”: parole sante ma anche la testa fa la sua parte. Imparare a soffrire è fondamentale per non arrendersi durante le salite più impegnative. Il consiglio è quello di pensare positivo, credere nelle nostre capacità e motivare noi stessi. Ognuno avrà le proprie motivazioni: dalla meritata birra al termine della salita, al riuscire a staccare i compagni di pedalata, al battere il nostro miglior tempo su un determinato segmento, al godersi la natura e l’ambiente solitario che ci circonda. Qualsiasi siano le nostre motivazioni, cerchiamo di ricordarle nei momenti di maggior fatica per continuare a faticare fino alla fine della salita.
Il ritmo giusto
Troviamo il nostro ritmo! Partire a tutta non è la strategia vincente quando la strada sale per tanti chilometri. È necessario dosare bene le nostre energie per non rischiare di dover mettere il piede a terra prima del dovuto. Nel mondo gravel, inoltre, siamo spesso in luoghi solitari dove i rifornimenti alimentari non sono facili da trovare. Quindi dobbiamo essere certi di avere sempre con noi le sufficienti scorte di cibo e di acqua.

L’importanza del cross-training
L’ultimo consiglio riguarda il cross-training. Allenare il core e la muscolatura della schiena con esercizi specifici a corpo libero ci aiuterà molto a pedalare in salita per lungo tempo senza l’insorgere di mal di schiena. Gli esercizi a corpo libero sono poi utili anche per rafforzare la muscolatura delle gambe, in modo da essere in grado di reclutare il maggior numero di fibre muscolari durante lo sforzo. Non lesiniamo, infine, su affondi e squat nella nostra routine di cross-training.
