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Personaggi: James Pearson

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da Redazione outdoortest.it

In occasione della scorsa edizione di Ispo Monaco, abbiamo avuto l’occasione di porgere qualche domanda al fortissimo arrampicatore nato nel Peak District, vicino a Manchester e oggi residente in Francia. James Pearson, poco più di 30 anni, ambassador The North Face, ha al suo attivo alcune delle vie considerate più difficili al mondo (si veda in coda all’intervista), ma ciò che più ci ha colpito è la particolare filosofia di vita del personaggio.

Andare veloci in montagna sembra essere una moda popolare tra gli arrampicatori. Mr. Pearson, può definire dal suo punto di vista il concetto di “fast ascent”?

Io sono in realtà abituato a muovermi su altezze inferiori a quelle peculiari dell’alta montagna e non posso dunque definirmi un esperto in tale ambito. Quello che posso dire è che nella mia esperienza di climber io devo affrontare rischi meno variabili di quelli che possono presentarsi in alta montagna e tendo a prendermi tutto il tempo necessario per valutarli e garantire la mia sicurezza. Questo probabilmente a volte mi rallenta ma ciò che conta più della rapidità è sempre la sicurezza.

In riferimento alla sua ascensione al Kinabalu, può spiegare cosa sia in effetti il free climbing in altitudine? Che abilità particolari sono richieste? Che pericoli ci si deve aspettare?

Ciò che differenzia l’high altitude free climbing dal low altitude free climbing è per l’appunto principalmente l’altitudine che è ovviamente superiore. Questo rappresenta già di per sé una nuova sfida e può comportare ulteriori rischi, non solo in termini di arrampicata, ma anche per quanto riguarda saper gestire tali altezze e muoversi in modo adeguato in tale contesto. Compiti semplici come la gestione della respirazione diventano più complessi e si può anche incorrere nello svenimento a causa della mancanza di ossigeno … non proprio la situazione ideale mentre ci si sta arrampicando!

Camminare verso l’ignoto… è una sua famosa citazione. Ignoto come esplorazione? O come un grado in più sulla scala delle difficoltà? Cha altro?

Mi piace mettermi spesso alla prova, vivere nuove esperienze e acquisire nuove capacità. Questo potrebbe avvenire attraverso la scalata, o attraverso altri aspetti della mia vita quotidiana. Recentemente abbiamo passato un mese in un campeggio sulle spiagge delle Filippine, vivendo solo di quello che ci dava la terra, alla ricerca di nuove location per la DWS (realtà australiana che opera nel settore degli hospitality services http://www.dws.net.au/). Questa esperienza ci ha fatto percepire tante sensazioni, ma devo dire che ne ho vissute quasi altrettante lavorando alla ristrutturazione della mia vecchia casa in Francia.

Ancora sulla sua filosofia di vita: che cosa intende esattamente con l’affermazione “lasciar scorrere la vita?” E come riesce a trasferire questa sensazione nella sua attività di arrampicata?

Non mi piace fare troppe ricerche prima di partire, preferisco che le cose capitino spontaneamente, credo che tutto succeda per una ragione. Certo, quando si pianificano nuovi progetti in posti molto lontani, un minimo di pianificazione diventa indispensabile.

Come ambasciatore e tester per The North Face quali devono essere le principali caratteristiche del suo abbigliamento di arrampicata? E’ questione di contenuti tecnici, di vestibilità, di stile… C’è altro?

Naturalmente più caratteristiche positive vengono offerte da un prodotto meglio è, e inevitabilmente le aspettative sono in costante crescita e spesso anche difficili da soddisfare. Credo che la cosa più importante, per tutti coloro che si interfacciano con il nostro mondo, sia fare del proprio meglio. Ognuno è diverso, ogni consumatore ha esigenze estremamente variegate e sfortunatamente, molte delle caratteristiche richieste da un prodotto si escludono l’una con l’altra; diventa necessario trovare un compromesso tra queste diverse esigenze ma grazie al costante sviluppo tecnologico, tali compromessi sono ridotti al minimo.

 

James Pearson palmares

Traditional Routes
– 2011 Muy Caliente E10 ground up: The first and only person in the world to climb E10 without ”top-rope” practice
– 2011 Numerous on-sights of E8’s in Pembroke, South Wales: The current top level achieved in this style
– 2010 On-sight first ascents of big wall Sea Cliffs in Tazmania
– 2009 Gerty Berwick: Regarded as the hardest route on Gritstone
– 2008 End Of The Affair: One of the first E8’s to be on-sighted on Gritstone
– 2008 The Walk Of Life: One of the most mentally demanding routes of his career
– 2008 The Groove: The Peak Districts most infamous project
– 2005 Equilibrium: The “original” E10, the fastest and youngest ascent

Bouldering
– Several Flashes of V13 boulder problems, including:
The Ganymede Takeover, Brione,CH
The Great Shark Hunt, Chironico, CH
Schule des Lebens, Chironico, CH

Sport Climbing
– Many routes up to Fr8c+ all around the world
– Several flashes and on-sights up to Fr8b+

Multipitch/Big Wall
– Alanga, Mt Kinabalu, Borneo: 120m, 3 Pitch, Fr8b – Flash, 3rd ascent
– Aria, Punta Plumare, Sardinia: 350m, 10 pitch, Fr8a+ EXPO – 2nd ascent
– Mezzogiorno di Fuoco, Monte Giraldiri, Sardinia 270m, 7 pitch, Fr8b – Flash
– Amico Fragile, Monte Donneneittu, Sardinia: 230m, 6 Pitch, Fr8b
– Joy Division, Qualido Wall, Italy: 800m, 22 pitch, Fr8b – The first “one push” ascent
– Les Chemins Du Katmandou, La Jonte, France: 120m, 3 pitch, Fr8b+ – 3rd Ascent
– Lucifers Lighthouse, Devils Bay, Newfoundland : 400m, 12 pitch, Fr7c – On-sight
– La Cadaire, St Guilhem, France: 140m, 3 pitch, Fr8a – On-sight

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