I moschettoni sono uno degli oggetti fondamentali del climber starter pack. Utilizzati sia nei rinvii che per collegare l’assicuratore all’imbrago o per le manovre in sosta. Vengono realizzati con i migliori materiali, hanno ottime resistenze testate e misurate da varie certificazioni europee. La domanda quindi sorge spontanea: i moschettoni si possono rompere? La risposta è sì. Il carico di rottura dei moschettoni è altissimo e sono fatti per durare a lungo nel tempo. Infatti, non hanno una scadenza temporale e la loro vita si misura in “cicli”, cioè in base a quanti apri/chiudi della leva, che in media sono superiori ai cinquantamila utilizzi prima di rompersi. Sul lato longitudinale la resistenza di un moschettone è superiore ai 2200 Kg, questo è vero fintanto che viene utilizzato nel suo impiego ottimale. Al contrario si evidenziano una serie di criticità che ne compromettono la tenuta.
Rottura dei moschettoni: le cause
Le cause di frattura dei moschettoni sono molteplici, dovute sia dalla normale usura, da un cattivo utilizzo che da carichi e sollecitazioni che ne comportano la rottura.
Leva aperta
È il metodo di utilizzo più sbagliato, in questo caso la resistenza del moschettone cala sotto al 30% la sua resistenza sull’asse maggiore. Le possibili cause sono tra le più svariate: il moschettone chiuso male, una fettuccia incastrata tra il becco e la leva, la roccia, la corda o un dispositivo spinge sulla leva, oppure uno sfregamento che sblocca la ghiera e spinge sulla leva nel senso dell’apertura.
Carico a sbalzo
Quando si sta provando una via e si sta appesi al rinvio, facendosi bloccare dal compagno numerose volte in posizione diversa e sempre più vicino al rinvio, ecco, il moschettone sta lavorando “a sbalzo”, cioè in posizioni di carico e di inclinazioni diverse. Le posizioni che può assumere il moschettone sono troppo numerose per essere testate dal produttore nella loro totalità. In linea di massima la resistenza del moschettone in una posizione non ottimale può essere fino al 30% in meno sull’asse maggiore.
Attenzione agli spigoli
Un moschettone a ghiera che sfrega su uno spigolo ha circa il 30% della resistenza sull’asse maggiore. È un numero molto variabile e che dipende dal posizionamento dello spigolo, al centro della leva o più vicino al becco.
Trazionatura
Il moschettone se viene trazionato in più direzioni calerà sensibilmente la sua tenuta. La resistenza sull’asse minore è molto inferiore rispetto all’asse maggiore, di solito equivale al 30/35% di quella sull’asse maggiore, quindi il fattore di caduta si aggirerà intorno ai 7-8 kN a seconda del modello di moschettone.
La ghiera di bloccaggio è la parte meno resistente del moschettone e la trazione su di essa dovrebbe essere minima se non nulla. Le norme UIAA e CE impongono una resistenza della ghiera di 1 kN con un appoggio esterno, un valore che è facilmente raggiungibile durante una via alpinistica.
Fattore di caduta
Chiunque abbia fatto un corso di arrampicata con le guide alpine o con il CAI, o qualsiasi persona che si sia documentata sulle forze che entrano in gioco nei voli durante una scalata, avrà sentito parlare del fattore di caduta nell’arrampicata. Un elemento strettamente connesso con il carico di rottura dei moschettoni.
Cos’è? Il fattore di caduta è un valore che indica quanto violento sarà il volo. È un numero compreso tra 0 e 2 in arrampicata, ed è il rapporto tra l’altezza della caduta e la lunghezza di corda. Ad esempio: lunghezza della corda = 10 m, altezza di caduta = 4 m, il fattore di caduta sarà 0,4 (4/10), quindi il fattore di caduta è basso e il volo sarà “dolce”.
Durante il volo si subisce una forte accelerazione, la velocità aumenta, e di conseguenza anche l’energia cinetica. Questa è direttamente proporzionale alla lunghezza del volo, e in qualche modo deve essere assorbita per frenare la caduta. Il “modo” per attutire la caduta è il lavoro che fa la corda allungandosi. Quindi più corda c’è tra assicuratore e climber più il volo sarà “dolce”, in quanto ci sarà più corda a smorzare il volo. La corda gioca il ruolo principale durante una caduta, seguita da altri attrezzi d’alpinismo come i moschettoni.
Qual è il valore del carico di rottura dei moschettoni
Per carico di rottura si intende il peso (ovvero la forza) massimo che un attrezzo può sostenere prima di rompersi. Tutti gli attrezzi da alpinismo riportano il dato di carico di rottura garantito dalla casa produttrice, nella marcatura o nelle istruzioni allegate. In base alla tipologia questo valore è imposto con limiti minimi da rispettare per ottenere l’omologazione e la certificazione dell’attrezzo in base a quanto stabilisce il CEN, Comitato Europeo di Normazione, le norme vengono indicate con EN seguite dal numero della norma specifica.
Per capire come leggere il carico di rottura dei moschettoni è necessario fare delle premesse di fisica. Il nostro peso non è altro che la forza di gravità terrestre che ci attira verso il basso con una forza proporzionale alla nostra massa. La gravità terrestre ha un valore di 9,81 m/s2 ma per semplicità viene arrotondata a 10. Il nostro peso corporeo si misura in chilogrammi (Kg), in fisica, invece, questo valore indica la massa, mentre per il peso si utilizza l’unità di misura della forza, il Newton (N).
Un corpo che ha massa per esempio di 70 kg, per effetto della gravità terrestre ha un peso pari a: F (peso) = m*a = 70 kg * 9.81 m/s2 uguale a circa 700 N.
In una situazione statica i moschettoni (e la corda) devono sostenere solamente il nostro peso, in quanto non ci sono altri fattori in gioco. Considerando che solitamente un moschettone certificato sostiene un carico di rottura fino a 22 kN, cioè 2200 Kg, il nostro peso statico può essere supportato senza alcun problema.
Vediamo alcuni esempi pratici
Il problema sussiste quando voliamo, dove aumenta sia la velocità che la sollecitazione sul moschettone. Consideriamo un corpo di 70 kg che fa un volo di 10 m, raggiungendo la velocità massima di 50 km/h.
Se passiamo da 50 km/h a 0 km/h, in un centesimo di secondo, la forza da sostenere sarebbe: F = m*a = 70kg * (50 km/h diviso 1/100 sec) = 70*50/3.6*100 uguale a 97200 circa 9720 Kg. In questo caso il moschettone si frantumerebbe. Se invece la caduta fosse di 1 secondo la forza sarebbe di 972 Kg e il moschettone potrebbe sopportare la caduta senza rompersi.
In conclusione le forze generate da una caduta di un alpinista durante una scalata raggiungono al massimo il valore di 12 kN, quindi tutti gli attrezzi coinvolti nel sostenere gli scalatori devono sopportare carichi almeno fino a tali limiti, cioè devono avere un carico di rottura almeno di 1200 Kg. Le forze e le variabili per la rottura dei moschettoni come abbiamo visto sono molteplici, occorre quindi prestare massima attenzione nell’utilizzo per fa sì che ci sostengano durante la nostra attività sportiva.