Sabato 30 settembre, Courmayeur. Il Calzaturificio SCARPA ha creato un evento straordinario che ha unito appassionati d’alpinismo e giornalisti nel cuore del massiccio del Monte Bianco, presso il Cinema Alpino della stazione intermedia “Pavillon” dell’ormai super famosa “Skyway“. La doppia occasione era il rinnovo della partnership con la funivia più famosa delle Alpi e la celebrazione della collaborazione duratura con l’alpinista Hervé Barmasse.

Hervé Barmasse è molto più di un alpinista; è un narratore appassionante che sa coinvolgere il suo pubblico. Ha descritto il suo rapporto con SCARPA come quello di una famiglia, una cordata dove si ride, si lavora, si discute e talvolta ci si impunta, ma con l’obiettivo comune di raggiungere la massima qualità senza compromessi.
Barmasse ha condiviso il processo di comunicazione tra lui e i costruttori delle sue scarpe da alpinismo e alta quota, enfatizzando quattro punti fondamentali: Leggerezza, Versatilità, Protezione e Comfort, dove la leggerezza assume un ruolo centrale. Ha raccontato l’aneddoto del primo “Ribelle,” uno scarpone leggero per alpinismo dinamico concepito per le medie quote, portato in cima a un 8000 (Shisha Pangma 2017), nonostante il parere contrario di tutto lo staff Scarpa.

Hervé Barmasse ha iniziato il suo discorso con una massima potente: “Rischiando ho compreso il valore della vita,” e ha sviluppato da lì la sua narrazione coinvolgente che ci ha portato nel suo mondo e nella sua vita per un’ora intera.
Ha condiviso la sua esperienza di giovane promessa dello sci alpino, dedicato alle discipline veloci di discesa e supergigante, prima di un grave incidente che lo ha escluso dallo sport agonistico e lo ha gettato nello sconforto. La scintilla del riscatto scaturisce da suo padre che lo convince ad affrontare con lui la salita del Cervino, un nuovo obiettivo, una nuova sfida che gli consentirà di scoprire la sua vera passione per l’alpinismo, rendendo nuovamente la sua vita significativa e felice.

Il discorso di Hervé Barmasse si è sviluppato con una serie di affermazioni e immagini che hanno illuminato profondamente la sua personalità come alpinista e come individuo. Eccone alcune:
Nella vita occorre fare un bilancio tra cosa ricevi e cosa dai in cambio
Hervé sottolinea come nella vita sia fondamentale bilanciare ciò che riceviamo con ciò che diamo. Questa è una lezione preziosa che possiamo applicare in ogni aspetto della nostra esistenza. Quando comprendiamo il valore di dare e ricevere, possiamo creare legami più significativi con gli altri e arricchire le nostre vite.
Non inseguire i record
L’alpinismo di Hervé Barmasse si basa sulla passione e sull’amore per la montagna, non sulla ricerca di record o riconoscimenti. Questo ci ricorda che il vero scopo delle nostre passioni è la gioia che ci donano e non la ricerca del successo o della fama. È un messaggio di autenticità e integrità.

L’alpinismo non è lavoro, noi alpinisti siamo sempre in vacanza
Hervé vede l’alpinismo come una sorta di “vacanza” in montagna, un momento di gioia e appagamento, non un mero lavoro. Questa prospettiva ci invita a considerare il tempo trascorso nella natura come una pausa rigenerante dalla vita quotidiana, un modo per riconnettersi con noi stessi e la bellezza del mondo naturale.
Per arrivare in vetta ci vuole fortuna
Barmasse ha sottolineato che l’ascesa di una cima richiede una combinazione di fattori fortuiti, preparazione fisica e condizioni climatiche ideali. Questo ci insegna che il successo non è solo frutto dello sforzo personale, ma dipende anche da circostanze al di là del nostro controllo. È un richiamo all’umiltà e alla resilienza.
In montagna da soli per conoscersi
L’invito di Hervé Barmasse ad andare in montagna da soli, quando sicuro, è un’opportunità di auto-conoscenza. La solitudine in un ambiente sconosciuto ci costringe a confrontarci con noi stessi, ad affrontare le nostre paure e a scoprire chi siamo veramente.

L’alpinismo degli 8000 non è più sostenibile
Hervé ha evidenziato il cambiamento nell’alpinismo degli 8000, passando da imprese epiche a un’attività commerciale. Questo solleva importanti questioni etiche sull’impatto ambientale e la commercializzazione delle montagne. Ci fa riflettere sulla necessità di preservare l’integrità dell’alpinismo.
Tornare allo stile alpino, senza sovrastrutture
L’esortazione di Hervé a scalare in modo pulito, senza lasciare traccia, in “stile alpino” è un richiamo all’importanza della conservazione dell’ambiente naturale. Ci ricorda che la montagna è un tesoro da preservare per le generazioni future e che ogni alpinista ha la responsabilità di farlo.

Hervé Barmasse ha concluso il suo discorso con un consiglio fondamentale: “Dobbiamo capire cosa fare della nostra vita e puntare a essere felici. Se siamo felici, possiamo fare qualsiasi cosa.” La sua storia personale e la sua filosofia hanno ispirato tutti i presenti a riflettere su ciò che è veramente importante nella vita e nell’alpinismo.
Questa straordinario incontro ha sottolineato la perfetta sinergia tra Hervé Barmasse e SCARPA, un legame che va oltre la produzione di scarpe da montagna, abbracciando la passione, l’amicizia e la ricerca della felicità in cima alle vette più alte del mondo.